Ai microfoni di “Spazi ai Giovani – Voci al centro” l’assessore Simone Digrandi parla delle prospettive e degli spazi d’azione per i giovani a Ragusa.
Articolo di Daniele Cataudella
È davvero possibile una Ragusa per giovani? Tutti la vedono sempre come un punto di partenza, ma quasi mai di ritorno. È dunque possibile invertire la rotta?
All’interno del Centro Culturale Commerciale “Mimì Arezzo” ospite della quinta puntata del podcast è stato Simone Digrandi, assessore a Sport, Politiche Giovanili, Transizione Digitale e Innovazione del Comune di Ragusa, il quale ha risposto in maniera puntuale alle domande poste dagli intervistatori e ha anche illustrato dei chiari progetti che molto presto verranno portati a compimento nel territorio ragusano. In poche parole, ha offerto agli speaker, in anteprima, una panoramica dettagliata sulla possibile Ragusa di domani.
Sollecitato dalla domanda sul futuro che prospetta per i ragusani più giovani Digrandi ha risposto che «i giovani devono essere sempre informati, perché siano coscienziosi marinai del loro destino».
Dunque, secondo lui bisogna organizzare dei “Job day”, cioè delle giornate dedicate all’orientamento nel mondo del lavoro e potenziare al massimo i servizi della rete “Informagiovani”, pensati proprio per rispondere a questo scopo. I giovani, perché siano invogliati a restare o a tornare a Ragusa, devono sapere quali frutti, ancora, offre la loro terra.
Interrogato sui rapporti con la vicina Università di Catania, Digrandi spiega, come prima esistessero corsi di studio come Giurisprudenza a Ragusa o Scienze dell’amministrazione a Modica, la cui attività, dovendo queste realtà purtroppo competere con l’ateneo di Catania, non è stata più finanziata. Digrandi ritiene che si debba puntare sul nuovo e informa che presto verranno implementati i nuovi corsi di laurea in Scienze motorie e Agraria.
Per quanto concerne le attività sportive l’Assessore prospetta non solo un piano di rilancio dei luoghi principali dello sport – per esempio la messa in sicurezza del parco Giovanni Paolo II o il ripristino delle sue attrezzature – ma anche progetti di potenziamento delle aree sportive e dei loro servizi, in modo da costituire una cittadella dello sport.
Per quanto riguarda la Politica, Digrandi si rammarica per la diffidenza giovanile verso la politica e del fatto che la convinzione che in Italia non ci sia futuro sia ormai tristemente diffusa. Si pretende dai giovani l’impegno, ma se la fiducia non viene mai ripagata, cosa si può fare?
L’assessore propone di insistere attraverso la consulta giovanile perché attraverso i loro dibattiti, il loro impegno e le loro proposte, la loro città possa cambiare in meglio. L’ospite dedica inoltre una riflessione al servizio civile, strumento utile a connettere davvero i giovani con il tessuto della città e far loro sentire che possono davvero migliorarla, attraverso le quotidiane azioni di supporto.
In conclusione, l’assessorenon si è tirato indietro e ha scommesso tutto sulla propria terra, ma questo questo tipo di scelte non dovrebbe essere un fatto eccezionale e in futuro potrebbe diventare una tendenza virtuosa, purché vi sia una politica attenta a non spegnere il brillìo dei giovani che sognano.
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